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Correlazioni in Medicina



Prescrizione di Paxlovid, un antivirale anti-SARS-CoV-2, in medicina generale


Il farmaco antivirale Paxlovid ( Nirmatrelvir / Ritonavir ) per il trattamento precoce della malattia da coronavirus 2019 ( COVID-19 ) può essere prescritto anche dai medici di medicina generale.

Paxlovid è indicato per il trattamento dei pazienti adulti che non necessitano di Ossigenoterapia supplementare e che sono ad elevato rischio di progressione a forma grave di COVID-19, come ad esempio i pazienti affetti da patologie oncologiche, malattie cardiovascolari, diabete mellito non-compensato, broncopneumopatia cronica ( BPCO ) e obesità grave.

Il trattamento deve essere iniziato il più precocemente possibile, e comunque entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi.
La prescrizione del farmaco richiede un’anamnesi farmacologica preventiva, per escludere la presenza di eventuali interazioni con farmaci assunti contemporaneamente dal paziente.

La prescrizione da parte del Medico di medicina generale avverrà mediante la compilazione di un Piano terapeutico.
Tale piano terapeutico è mirato a sostenere l’appropriatezza d’uso e a fornire strumenti utili alla verifica delle interazioni incompatibili con l’assunzione di Paxlovid.

Con la ricetta del Medico di medicina generale il paziente potrà ritirare il farmaco direttamente in farmacia, senza costi a carico del cittadino e senza aggravi per il SSN.
La distribuzione alla rete delle farmacie ( tramite la cosiddetta distribuzione per conto ) avverrà gratuitamente da parte di farmacisti e grossisti.

Rimane comunque possibile la prescrizione da parte di tutti i centri specialistici COVID-19 individuati dalle Regioni.

Condizioni cliniche e criteri di accesso a Paxlovid

Per avere accesso a Paxlovid devono essere soddisfatte tutte le seguenti condizioni: età maggiore di 18 anni; test molecolare o antigenico positivo per SARS-COV-2; se sintomatico, esordio dei sintomi da non oltre 5 giorni; persona non-ospedalizzata per COVID-19; persona non-in-ossigenoterapia ( o, in caso di soggetto già in ossigenoterapia per sottostanti comorbidità, non deve richiedere un incremento a seguito del COVID-19 ); persona non in stato di grave compromissione renale ( eGFR maggiore di 30 mL/min ); persona non-in-stato di grave compromissione epatica ( classe Child-Pugh A-B ).
Inoltre, presenza di almeno uno tra i seguenti fattori di rischio: patologia oncologica / oncoematologica in fase attiva; insufficienza renale cronica; broncopneuomopatia grave; immunodeficienza primaria o acquisita; obesità ( indice di massa corporea, BMI maggiore di 30 ); grave malattia cardiovascolare ( scompenso cardiaco, malattia coronarica, cardiomiopatia ); diabete mellito non-compensato ( emoglobina glicata, HbA1c maggiore di 9.0% 75 mmol/mol ) o con complicanze croniche.

Interazioni farmacologiche

Devono essere verificate in modo accurato tutte le possibili interazioni farmacologiche con Paxlovid.

Paxlovid è un inibitore del CYP3A e può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali principalmente metabolizzati dal CYP3A.
I medicinali ampiamente metabolizzati dal CYP3A e con un elevato metabolismo di primo passaggio sembrano essere i più predisposti a consistenti aumenti dell’esposizione quando co-somministrati con Nirmatrelvir / Ritonavir.
Pertanto, è controindicata la co-somministrazione di Nirmatrelvir / Ritonavir con medicinali altamente dipendenti dal CYP3A per la clearance e per i quali concentrazioni plasmatiche elevate sono associate a eventi gravi e/o potenzialmente fatali.

Ritonavir ha un’elevata affinità per diverse isoforme del citocromo P450 ( CYP ) e può inibire l’ossidazione secondo il seguente ordine di grado: CYP3A4 in misura maggiore rispetto a CYP2D6.
Ritonavir ha anche un’elevata affinità con la glicoproteina P ( P-gp ) e può inibire questo trasportatore.
Ritonavir può indurre glucuronidazione e ossidazione da CYP1A2, CYP2C8, CYP2C9 e CYP2C19, aumentando quindi la biotrasformazione di alcuni medicinali metabolizzati attraverso queste vie metaboliche e portando a una minore esposizione sistemica a questi medicinali, che può diminuire o abbreviare il loro effetto terapeutico. ( Xagena2022 )

Fonte: AIFA, 2022

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