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Correlazioni in Medicina



Infusione sottocutanea di Apomorfina in pazienti con malattia di Parkinson con persistenti fluttuazioni motorie: studio TOLEDO


L'infusione di Apomorfina sottocutanea è una terapia clinicamente definita per i pazienti con malattia di Parkinson con fluttuazioni motorie non-controllate in modo ottimale da farmaci per via orale.
Studi in aperto hanno dimostrato che l'infusione di Apomorfina è efficace nel ridurre il tempo OFF ( periodo in cui i farmaci antiparkinsoniani non hanno effetto ), discinesia e dose di Levodopa, ma mancano prove di conferma da studi controllati in doppio cieco.

E' stata studiata l'efficacia e la sicurezza dell'infusione di Apomorfina rispetto al placebo nei pazienti con malattia di Parkinson con fluttuazioni motorie persistenti nonostante un trattamento orale o transdermico ottimizzato.

In questo studio multicentrico randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco, sono stati arruolati pazienti da 23 ospedali europei a cui era stata diagnosticata la malattia di Parkinson più di 3 anni prima e in cui le fluttuazioni motorie non erano adeguatamente controllate dal trattamento medico.

I pazienti sono stati assegnati casualmente, stratificando per Centro, a ricevere da 3 a 8 mg/ora di infusione di Apomorfina o soluzione salina con placebo durante le ore di veglia ( 16 ore al giorno ) per 12 settimane.

La velocità di flusso del farmaco in studio e la somministrazione di altri farmaci orali è stata aggiustata durante le prime 4 settimane sulla base dell'efficacia e della tollerabilità individuale, dopo di che i pazienti sono entrati in un periodo di mantenimento di 8 settimane.

L'endpoint primario era il cambiamento assoluto nel tempo OFF giornaliero basato sui diari del paziente, ed è stato valutato nell'insieme completo dell'analisi, definito come tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio assegnato e con dati sull'efficacia disponibili in qualsiasi momento temporale post-basale.

La sicurezza è stata valutata in tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di Apomorfina o placebo.
Tutti i partecipanti allo studio e i ricercatori non conoscevano l'assegnazione del trattamento.
Sia la fase in doppio cieco di 12 settimane che la fase in aperto di 52 settimane di questo studio sono ora completate.

Sono stati riportati i risultati solo per la fase in doppio cieco.

Tra il 2014 e il 2016, 128 pazienti sono stati sottoposti a screening per l'eleggibilità e 107 sono stati assegnati in modo casuale, di cui 106 inclusi nel set completo di analisi ( n=53 in entrambi i gruppi ).

L’infusione di Apomorfina ( dose finale media 4.68 mg/ora ) ha significativamente ridotto il tempo OFF rispetto al placebo ( -2.47 ore al giorno nel gruppo Apomorfina vs -0.58 ore al giorno nel gruppo placebo, differenza -1.89 ore al giorno; P=0.0025 ).

L’Apomorfina è risultata ben tollerata senza segnali di sicurezza inaspettati.
6 pazienti nel gruppo Apomorfina si sono ritirati dallo studio a causa di eventi avversi correlati al trattamento.

L'infusione di Apomorfina si traduce in una riduzione clinicamente significativa del tempo OFF nei pazienti con malattia di Parkinson con fluttuazioni motorie persistenti nonostante una terapia orale o transdermica ottimizzata. ( Xagena2018 )

Katzenschlager R et al, Lancet Neurology 2018; 17: 749-759

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