MedFocus.it

Correlazioni in Medicina



La recidiva di lesione ischemica silente a MRI in grado di predire successivi eventi vascolari


Studi hanno identificato, utilizzando la risonanza magnetica per immagini ( MRI ), un’alta frequenza di recidive di lesioni ischemiche silenti dopo ictus.

Uno studio condotto da Ricercatori del National Institute of Neurological Disorders and Stroke ( NINDS ) a Bethesda negli Stati Uniti ha valutato se la recidiva di lesione ischemica all’MRI fosse in grado di predire successivi eventi clinici.

Lo studio retrospettivo ha valutato 120 pazienti che hanno sperimentato un ictus ischemico acuto e che erano stati sottoposti a risonanza magnetica per immagini entro 24 ore dall’inizio dell’evento e al 5° giorno.
Di questi pazienti, 68 sono stati sottoposti a esami MRI di follow-up fino a 90 giorni dopo l’insorgenza.

La recidiva precoce di lesione silente è stata definita come nuova lesione ischemica asintomatica all’MRI al 5° giorno, mentre la recidiva tardiva di lesione silente è stata definita come lesione all’MRI al 30° e al 90° giorno.

Tra i 104 pazienti ( 86.7% ) per i quali erano disponibili i dati di outcome ( risultato ) clinico, il 33.7% ha presentato una recidiva precoce di lesione silente, mentre il 22.1% dei 68 pazienti è andato incontro a recidiva tardiva di lesione silente.

Nel corso del periodo osservazionale medio di 19 mesi, 8 pazienti sono stati colpiti da una recidiva di ictus ischemico, 3 da attacco ischemico transitorio ( TIA ) e 3 sono morti per cause vascolari.

Riguardo all’ictus ischemico ricorrente come end point clinico, la recidiva tardiva di lesione ischemica era in grado di predire in modo indipendente l’ictus ischemico ricorrente ( OR = 6.55 ).

Per gli end point clinici combinati, le recidive precoci ( OR = 3.19 ) e tardive ( OR = 8.09 ) di lesione silente, erano in grado di predire in modo indipendente l’ictus ischemico ricorrente, il TIA o la morte per cause vascolari.

I dati dello studio hanno indicato che la recidiva di lesione ischemica silente all’MRI può rappresentare un potenziale marker surrogato di recidive cliniche. ( Xagena2006 )

Kang D-W et al, Arch Neurol 2006; 63: 1730-1733


Neuro2006

Altri articoli