Farmaci stimolanti l’eritropoiesi: livelli di emoglobina più alti di 13.5 g/dl associati a gravi rischi ad esito anche fatale
Il New England Journal of Medicine ha pubblicato i risultati di uno studio in cui è stata osservata una maggiore incidenza di morte, infarto miocardico, ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca ed ictus nei pazienti con malattia renale cronica, trattati con Procrit ( Epoetina alfa; in Italia: Eprex ), un’Eritropoietina umana, ricombinante.
I pazienti sono stati trattati con Procrit per aumentare i livelli di emoglobina in misura maggiore rispetto ai livelli raccomandati dalla scheda tecnica approvata dall’FDA ( Food and Drug Administration ).
Procrit, così come gli altri farmaci stimolanti l’eritropoiesi, Epogen ( Epoetina alfa ) e Aranesp ( Darbepoetina alfa ), aumenta i livelli di emoglobina, accrescendo il numero di eritrociti.
Questi farmaci sono impiegati nel trattamento dell’anemia in alcuni pazienti.
L’obiettivo, riportato nella scheda tecnica, per tutti i farmaci stimolanti l’eritropoiesi è quello di aumentare i livelli di emoglobina fino a 12 g/dl.
Alla luce dei nuovi dati, l’FDA ha emesso alcune raccomandazioni:
- per ridurre le gravi complicanze associate all’uso di farmaci stimolanti l’eritropoiesi, i medici dovrebbero mantenere i livelli di emoglobina tra 10 e 12 g/dl;
- durante trattamento con i farmaci stimolanti l’eritropoiesi è necessario un frequente monitoraggio dei livelli di emoglobina;
- i pazienti dovrebbero contattare il proprio medico se avvertono peggioramento dell’attività respiratoria, dolore o gonfiore alle gambe o aumento della pressione sanguigna.
Lo studio CHOIR ( Correction of Hemoglobin and Outcomes in Renal Insufficiency ) ha mostrato che i pazienti che erano trattati con Epoetina-alfa e che superavano il livello di 13.5 g/dl di emoglobina presentavano una maggiore mortalità ed eventi minaccianti la vita rispetto ai pazienti con concentrazioni di emoglobina inferiori a 11.3 g/dl. ( Xagena2006 )
Fonte: FDA, 2006
Farma2006 Nefro2006 Emo2006