MedFocus.it

Correlazioni in Medicina



Diabete mellito e prevenzione dell’infarto miocardico tardivo dopo stenting coronarico con doppia terapia antipiastrinica


I pazienti con diabete mellito sono ad alto rischio di eventi ischemici ricorrenti dopo stenting coronarico.
Sono stati valutati gli effetti della tienopiridina somministrata in modo continuo tra i pazienti con diabete mellito partecipanti allo studio DAPT ( Dual Antiplatelet Therapy ).

Dopo il posizionamento dello stent coronarico e un trattamento di 12 mesi con tienopiridina più Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) in aperto, 11.648 pazienti liberi da eventi ischemici o emorragici sono stati randomizzati a continuare con tienopiridina o placebo, in aggiunta all'Aspirina, per altri 18 mesi.

Dopo la randomizzazione, i pazienti con diabete ( n=3.391 ), rispetto ai pazienti senza diabete ( n=8.257 ), hanno presentato un aumento del composito di morte, infarto del miocardio o ictus ( 6.8% vs 4.3%, P minore di 0.001 ) e un aumento della mortalità ( 2.5% vs 1.4%, P minore di 0.001 ) e infarto miocardico ( 4.2% vs 2.6%, P minore di 0.001 ).

Tra i pazienti con diabete mellito, in un confronto tra tienopiridina continua rispetto al placebo, l'incidenza di trombosi dello stent è stata dello 0.5% rispetto a 1.1%, P=0.06, e i tassi di infarto miocardico sono stati 3.5% rispetto a 4.8%, P=0.058; e tra i pazienti senza diabete i tassi sono stati 0.4% rispetto a 1.4%, P minore di 0.001 ( trombosi dello stent, P per interazione=0.21 ) e 1.6% rispetto a 3.6%, P minore di 0.001 ( infarto miocardico, P per interazione=0.02 ).

Il rischio di sanguinamento con tienopiridina continua è risultato simile tra i pazienti con o senza diabete ( P per interazione=0.61 ).

In conclusione, nei pazienti con diabete mellito, la tienopiridina continua oltre 1 anno dopo l'impianto di stent coronarico è risultata associata a riduzione del rischio di infarto miocardico, anche se questo beneficio è attenuato rispetto ai pazienti senza diabete. ( Xagena2016 )

Meredith IT et al, Circulation 2016; 133: 1772-1782

Cardio2016 Endo2016 Farma2016

Altri articoli