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Correlazioni in Medicina



Attivazione del complemento e prognosi nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e infarto miocardico


L'attivazione del sistema del complemento può essere coinvolta nella patologia dell'infarto del miocardio e nel diabete mellito di tipo 2.

Per esplorare il loro potenziale come marcatori prognostici, sono stati caratterizzati due fattori della cascata del complemento, il prodotto finale sC5b-9 e la serina proteasi 2 associata alla lectina legante il mannosio ( MASP-2 ) in pazienti con diabete di tipo 2 con sospetto di infarto del miocardio.

Sono stati determinati sC5b-9 e MASP-2 plasmatici in pazienti con infarto miocardico e diabete mellito di tipo 2 ( n=397; media 70 anni, sesso maschile 68% ).

Gli endpoint erano rappresentati da eventi cardiovascolari, compresa la mortalità cardiovascolare e l’infarto miocardico non-fatale o l’ictus.

I valori mediani di sC5b-9 sono stati pari a 134 mg/L e 333 mg/L quelli di MASP-2, senza alcuna correlazione significativa tra loro.

Le donne hanno presentato valori di sC5b-9 più alti rispetto agli uomini ( media 152 vs 130 mg/L, P=0.02 ).

Sia sC5b-9 che MASP-2 sono risultati correlati alla età e alla clearance della creatinina, mentre MASP-2 era anche correlata all’indice di massa corporea ( BMI ).

Nel corso di un follow-up medio di 2.4 anni, si sono verificati eventi cardiovascolari in 141 pazienti ( 36% ).

Sia sC5b-9 ( hazard ratio, HR=1.37; P inferiore a 0.01 ) sia MASP-2 ( 0.68, P=0.01 ) erano predittivi di eventi cardiovascolari nelle analisi non-aggiustate.
Dopo molteplici aggiustamenti, la capacità predittiva è rimasta per sC5b-9 ( 1.30; P=0.04 ), ma non per MASP-2.

In conclusione, nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 con infarto miocardico, elevati livelli di sC5b-9 predicono futuri eventi cardiovascolari.
Questo indica che il sistema del complemento può giocare un ruolo significativo nella patologia del conseguente danno miocardio e che le vie principali che portano all'attivazione del complemento necessitano ulteriore esplorazione come potenziali bersagli terapeutici per migliorare la prognosi di questi pazienti. ( Xagena2012 )

Mellbin LG et al, Diabetes Care 2012; 35: 911-917


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