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Correlazioni in Medicina



L’Aspirina non riduce lo sviluppo della sindrome da distress respiratorio acuto nei pazienti a rischio che si presentano al Pronto soccorso


L'uso di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) nei pazienti a rischio che si presentano al Dipartimento d’Emergenza non riduce il rischio di sindrome da distress respiratorio acuto a 7 giorni.

La gestione della sindrome da distress respiratorio acuto ( ARDS ) rimane in gran parte di supporto.
Non è ben definito se l'intervento precoce possa prevenire lo sviluppo di ARDS.

Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza della somministrazione precoce di Aspirina per la prevenzione di ARDS in uno studio clinico multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, randomizzato, condotto presso 16 ospedali universitari degli Stati Uniti.

Tra il 2012 e il 2014, 7.673 pazienti a rischio di ARDS ( punteggio alla scala LIPS [ Lung Injury Prediction Score ] uguale o maggiore di 4 ) nel reparto di Emergenza sono stati sottoposti a screening, e 400 sono stati randomizzati.
Sono stati inclusi 390 soggetti nella analisi di coorte intention-to-treat modificata finale.

È stata somministrata Aspirina alla dose di carico di 325 mg seguita da 81 mg/die ( n=195 ) oppure placebo ( n=195 ) entro 24 ore dalla presentazione al Pronto soccorso e si è continuato fino al giorno 7 di ricovero, alla dimissione, o alla morte.

L'esito primario era lo sviluppo di ARDS al giorno 7. Gli esiti secondari hanno incluso i giorni senza ventilazione meccanica, durata della permanenza in ospedale e in Unità di cura intensiva, sopravvivenza a 28 giorni e a 1 anno, e cambiamento nei biomarcatori sierici associati ad ARDS.

Tra i 390 pazienti analizzati ( età media, 57 anni; 187 donne, 48% ), la durata mediana del ricovero ospedaliero è stata di 3-10 giorni.

La somministrazione di Aspirina, rispetto al placebo, non ha ridotto significativamente l'incidenza di ARDS a 7 giorni ( 10.3% vs 8.7%, rispettivamente; odds ratio, OR=1.24, P=0.53 ).

Non sono state osservate differenze significative nei risultati secondari: assenza di ventilazione al giorno 28, media di 24.9 giorni vs 25.2 giorni ( differenza media 0.26 giorni; P=0.72 ); lunghezza della permanenza in terapia intensiva, media 5.2 giorni vs 5.4 giorni ( differenza media -0.16 giorni; P=0.87 ); durata del ricovero ospedaliero, media 8.8 giorni vs 9.0 giorni ( differenza media -0.27 giorni; P=0.79 ); o sopravvivenza a 28 giorni, 90% vs 90% ( HR, 1.03; P=0.92 ) o sopravvivenza a 1 anno, 73% vs 75% ( HR, 1.06; P=0.79 ).

Eventi avversi correlati al sanguinamento sono risultati rari in entrambi i gruppi ( Aspirina vs placebo, 5.6% vs 2.6%; OR=2.27; P=0.13 ).

In conclusione, tra i pazienti a rischio che si presentano al reparto di Emergenza, l'uso di Aspirina rispetto al placebo non ha ridotto il rischio di ARDS a 7 giorni.
I risultati di questo studio di fase 2b non supportano la continuazione di uno studio di fase 3 di maggiori dimensioni. ( Xagena2016 )

Kor DJ et al, JAMA 2016; 315: 2406-2414

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