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Correlazioni in Medicina



Everolimus per angiomiolipoma associato a sclerosi tuberosa complessa o linfangioleiomiomatosi sporadica


Gli angiomiolipomi sono tumori a crescita lenta con attivazione costitutiva del target della Rapamicina nei mammiferi ( mTOR ), e sono comuni nei pazienti con sclerosi tuberosa complessa e linfangioleiomiomatosi sporadica.

La crescita insidiosa di questi tumori predispone i pazienti a gravi complicazioni incluse emorragia retroperitoneale e peggioramento della funzione renale.

Everolimus ( Afinitor ), un derivato della Rapamicina, inibisce il pathway di mTOR, agendo sul complesso mTOR 1.

Uno studio ha confrontato il tasso di risposta del angiomiolipoma trattato con Everolimus, rispetto a placebo, nei pazienti con sclerosi tuberosa o linfangioleiomiomatosi sporadica.

Nello studio in doppio cieco, placebo-controllato e di fase 3, i pazienti di età uguale o superiore a 18 anni con almeno un angiomiolipoma di 3 o più cm nel suo diametro maggiore ( definito in base a valutazione radiologica ) e una diagnosi definita di sclerosi tuberosa o linfangioleiomiomatosi sporadica sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 2:1 a ricevere Everolimus 10 mg al giorno per via orale oppure placebo.

L’endpoint primario di efficacia era la proporzione di pazienti con risposta confermata dell’angiomiolipoma con una riduzione pari ad almeno il 50% del volume totale degli angiomiolipomi target, rispetto al basale.

Nello studio, 118 pazienti ( età mediana 31 anni ) da 24 Centri in 11 Paesi sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere Everolimus ( n=79 ) oppure placebo ( n=39 ).

Alla data di cutoff, il trattamento in doppio cieco era in corso per 98 pazienti; due ragioni principali per la sospensione sono state la progressione della malattia ( 9 pazienti del gruppo placebo ) seguiti da eventi avversi ( 2 pazienti del gruppo Everolimus; 4 del gruppo placebo ).

Il tasso di risposta per l’angiomiolipoma è stato del 42% ( 33 su 79 per Everolimus e 0% ( 0 su 39 ) per placebo ( differenza nel tasso di risposta 42%; Cochran-Mantel-Haenszel test a una coda p inferiore a 0.0001 ).

I più comuni eventi avversi nei gruppi Everolimus e placebo sono stati stomatiti ( 48% vs 8%, rispettivamente ), nasofaringiti ( 24% vs 31% ) e lesioni cutanee simili all’acne ( 22% vs 5% ).

In conclusione, Everolimus ha ridotto il volume dell’angiomiolipoma con un profilo di sicurezza accettabile e potrebbe quindi rappresentare un potenziale trattamento per l’angiomiolipoma associato a sclerosi tuberosa. ( Xagena2013 )

Bissler JJ et al, Lancet 2013. doi:pii: S0140-6736(12)61767-X

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