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Covid-19: 2019-nCoV rilevato nella saliva dei pazienti infetti


Tracce di 2019-nCoV ( anche noto come SARS-CoV-2 ) sono state rilevate nella saliva di 11 pazienti su 12 infettati dal virus, indicando che il test della saliva potrebbe risultare utile per la diagnosi, il monitoraggio e il controllo dell'infezione che causa la malattia Covid-19.

I campioni di saliva sono di facile reperibilità. Dal momento che non sono necessarie procedure invasive, la raccolta di saliva può ridurre notevolmente la possibilità di esporre gli operatori sanitari al virus 2019-nCoV.

Ricercatori hanno verificato la presenza di 2019-nCoV nella saliva di pazienti con sospetta infezione da virus 2019-nCoV sulla base dei criteri clinici ed epidemiologici come indicato dal Center for Health Protection di Hong Kong.

E' stata raccolta la saliva in una mediana di 2 giorni ( intervallo, 0-7 giorni ) dopo il ricovero in ospedale da 12 pazienti di Hong Kong con malattia Covid-19, confermata in laboratorio.
I campioni sono stati raccolti chiedendo ai pazienti di espellere la saliva dalla gola in un contenitore sterile, con aggiunta al campione di 2 ml di medium di trasporto virale.
Ciascun campione è stato associato a coltura virale.
Gli effetti citopatici indotti dal virus sono stati quindi studiati a cadenza quotidiana per un massimo di 7 giorni.

I pazienti esaminati avevano un'età compresa tra 37 e 75 anni, con un'età media di 62.5 anni. C'erano cinque pazienti di sesso femminile e sette di sesso maschile.

2019-nCoV è stato rilevato nella saliva di 11 pazienti su 12 ( 91.7% ).

La presenza di 2019-nCoV nella saliva dei pazienti suggerisce la possibilità di infezione delle ghiandole salivari.
Tuttavia, va notato che i campioni di saliva non contengono solo saliva secreta dalle ghiandole salivari maggiori o minori, ma anche secrezioni che scendono dal rinofaringe o che salgono dal polmone attraverso l'azione delle ciglia che rivestono le vie aeree.
Sono necessari ulteriori studi per delineare le fonti di 2019-nCoV nella saliva. ( Xagena2020 )

Fonte: Clinical Infectious Diseases, 2020

Inf2020


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