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Correlazioni in Medicina



Linfoma: fattori di rischio per lo sviluppo di un tumore secondario dopo alta dose di chemioterapia e autotrapianto, con o senza Rituximab


La chemioterapia ad alta dose con autotrapianto di cellule progenitrici del sangue periferico è efficace nel linfoma ad alto rischio, in particolare con l’aggiunta di Rituximab ( MabThera ); tuttavia, è associata al rischio di tumore secondario.

Queste questioni sono state affrontate in una serie di 1.347 pazienti con linfoma trattati con programma sequenziale ad alta dose.

In totale,1.024 pazienti con linfoma a cellule B, 234 con linfoma di Hodgkin e 89 con linfoma a cellule T sono stati trattati con programma sequenziale ad alta dose tra il 1985 e il 2005 in 11 Centri del Gruppo Italiano Terapie Innovative Linfomi.

Il programma sequenziale ad alta dose è stato applicato come trattamento di salvataggio a 707 pazienti ( 52% ); 655 pazienti ( 49% ) hanno ricevuto un programma sequenziale ad alta dose modificato con Citarabina ad alta dose e due consecutive raccolte di cellule progenitrici del sangue periferico.

Un programma sequenziale ad alta dose supplementato con Rituximab è stato utilizzato in 523 pazienti ( 39% ).

A un follow-up mediano di 7 anni, la sopravvivenza generale mediana era di 16.2 anni; nel linfoma a cellule B la sopravvivenza generale è risultata significativamente superiore con programma sequenziale ad alta dose e Rituximab che con il solo programma sequenziale ad alta dose.

L’incidenza cumulativa a 5 e 10 anni di mielodisplasia secondaria / leucemia acuta è stata, rispettivamente, pari a 3.09% e 4.52%, mentre quella dei tumori solidi è stata, rispettivamente, del 2.54% e del 6.79%.

Fattori associati a mielodisplasia secondaria / leucemia acuta erano sesso maschile e uso della seconda raccolta di cellule progenitrici del sangue periferico per il trapianto; sono risultati associati a tumore solido: età avanzata, radioterapia dopo programma sequenziale ad alta dose e aggiunta di Rituximab al programma sequenziale ad alta dose.

Nonostante l’aumento del rischio di tumori solidi, l’aggiunta di Rituximab al programma sequenziale ad alta dose è risultata ancora associata a vantaggi di sopravvivenza.

In conclusione, questa analisi ha implicazioni rilevanti per il disegno e l’utilizzo della chemioimmunoterapia ad alta intensità con autotrapianto, e inoltre offre spunti interessanti per la comprensione e la prevenzione dello sviluppo del tumore. ( Xagena2011 )

Tarella C et al, J Clin Oncol 2011; 29: 814-824


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