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Correlazioni in Medicina



Baricitinib nei pazienti con artrite reumatoide refrattaria


In studi di fase 2, Baricitinib, un inibitore orale delle Janus chinasi 1 e 2, ha ridotto l’attività della malattia nei pazienti con artrite reumatoide che non avevano precedentemente ricevuto un trattamento con farmaci antireumatici modificanti la malattia ( DMARD ) biologici.

In uno studio di fase 3 che ha coinvolto 527 pazienti con una risposta inadeguata o effetti collaterali inaccettabili associati a uno o più inibitori del fattore di necrosi tumorale ( TNF ), altri DMARD biologici, o a entrambi, i pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a Baricitinib a una dose di 2 o 4 mg al giorno oppure a placebo per 24 settimane.

Gli endpoint, testati gerarchicamente alla settimana 12 per errore di controllo di tipo 1, erano risposta ACR20 ( American College of Rheumatology 20%; endpoint primario ), punteggio alla scala HAQ-DI ( Health Assessment Questionnaire-Disability Index ), punteggio alla scala DAS28-CRP ( 28-joint Disease Activity based on C-reactive protein level ), e punteggio semplificato alla scala SDAI ( Disease Activity Index ) di 3.3 o meno ( su una scala da 0.1 a 86.0, con un punteggio di 3.3 o inferiore che indica remissione ).
I confronti con il placebo sono stati fatti prima con la dose di 4 mg di Baricitinib e poi con la dose di 2 mg.

Un numero significativamente maggiore di pazienti trattati con Baricitinib alla dose di 4 mg rispetto a quelli trattati con placebo ha avuto una risposta ACR20 alla settimana 12 ( 55% vs 27%, P minore di 0.001 ).

Le differenze tra il gruppo Baricitinib ad alto dosaggio e il gruppo placebo erano significative anche per il punteggio alle scale HAQ-DI e DAS28-CRP, ma non per il punteggio SDAI di 3.3 o inferiore.

I tassi di eventi avversi a 24 settimane sono stati più alti per i pazienti trattati con la dose di 2 mg di Baricitinib e con la dose di 4 mg rispetto ai pazienti trattati con placebo ( 71% e 77%, rispettivamente, vs 64% ), comprese le infezioni ( 44% e 40%, vs 31% ).

I tassi di eventi avversi gravi sono stati 4%, 10% e 7%, rispettivamente, nei tre gruppi.

Due tumori della pelle non-melanoma e due eventi avversi cardiovascolari maggiori, tra cui un ictus fatale, si sono verificati nel gruppo a più alto dosaggio.
Baricitinib è risultato associato a una piccola riduzione dei livelli di neutrofili e ad aumenti dei livelli di creatinina sierica e di colesterolo LDL.

In conclusione, nei pazienti con artrite reumatoide e una risposta inadeguata a DMARD biologici, Baricitinib a una dose giornaliera di 4 mg era associato a un miglioramento clinico a 12 settimane. ( Xagena2016 )

Genovese MC et al, N Engl J Med 2016; 374: 1243-1252

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